Gent.mo Presidente/Onorevole/Senatore

Le scriviamo per introdurre il tema delle bande e dei cori in Italia, un tema molto dibattuto ma spesso trattato in maniera non adeguata.

ANBIMA, Associazione Nazionale Bande Musicali Italiane Autonome, da sempre ha tutelato e sviluppato il tema delle musica popolare bandistica e conta tra i suoi iscritti 1500 associazioni e 67000 soci, tutti iscritti a secondo livello e verificabili presso il portale www.anbima.it. Tali numeri fanno di ANBIMA l'associazione leader del settore e come tale abbiamo già da tempo intrapreso un percorso formativo associativo per le nostre Bande specificatamente rivolto alle opportunità offerte dal Codice del Terzo Settore con la produzione di documentazioni, guide per trasformazione statuti e 50 convegni organizzati su tutto il territorio nazionale, assistendo tutte le nostre associazioni, e specialmente le meno preparate dal punto di vista gestionale nella trasformazione richiesta dal D. Lgs. 117/17 e stimolandole ad identificare percorsi di sviluppo e crescita futuri.

Al giorno d'oggi il movimento bandistico italiano è estremamente eterogeneo e già molteplici associazioni bandistiche, e anche corali, hanno intrapreso percorsi formativi in collaborazione con istituzioni e sviluppato preparazione tecnica e artistica di rilievo. Cio' è stato possibile tramite una serie di accordi tra Enti, finanziamenti regionali o locali e in oltre 350 casi tramite anche l'accesso a fondi specifici per tipologie associative più adeguate quali le APS.

Tutte queste attività di collaborazione e crescita potranno essere estese a tanti gruppi italiani grazie alle opportunità offerte dalla 117/17, finora rese non possibili a causa di regolamentazioni dei registri regionali APS che limitavano l'accesso ad essi ad associazioni più dedicate al volontariato e meno alla cultura; le bande quindi si sono dovute accontentare delle ridotte opportunità offerte dal regime 398/91 che di fatto non ha offerto le stesse possibilità che si possono ricavare dalla lettura attenta e analitica del D. Lgs 117/17.

Inoltre l'asserto secondo cui con l'inclusione delle bande nel Terzo Settore determinerebbe la scomparsa per troppa burocrazia e difficoltà gestionali di alcune associazioni è fortemente strumentalizzato e non veritiero, in quanto gli adempimenti attuali e quelli richiesti dal RUNTS sono di fatto pressoché identici, con la differenza che tali obblighi, allo stato attuale, non devono essere pubblicizzati, mentre secondo quanto descritto in D. Lgs: 117/17 alcuni di questi dovranno essere trasmessi telematicamente e a volte pubblicati. Il mancato ingresso delle Bande nel RUNTS determinerebbe, a nostro avviso, non la scomparsa delle più piccole, ma la contrazione delle attività formative della maggioranza delle formazioni determinata dalle maggiori difficoltà a causa di rapporti con Enti locali non più prioritari, esclusione dall'accesso a tutte le opportunità offerte sia in campo associativo che gestionale e fiscale e limitazione nella crescita a sviluppo associativo.

Sarebbe invece una buona cosa procedere alla formulazione di un progetto di decontribuzione parziale o totale più efficace e specifico, che premi soprattutto il coinvolgimento di maestri giovani e disoccupati, per coloro che collaborano giornalmente nella formazione dei nostri ragazzi e nella preparazione tecnica alla pratica di strumenti che altrimenti non avrebbero modo di conoscere ed amare.

Nel ringraziarLA per l’attenzione che ci vorrà accordare restiamo a disposizione per qualsiasi chiarimento in merito.

Cordiali saluti